12/07/11

Al Lago di Calaita, in fuga dal gran caldo


In quest'estate atipica, che ci ha regalato temperature sopra i 30 gradi ad aprile e maggio seguite da un giugno quantomai piovoso, finalmente sembra arrivato il caldo. Che nella nostra zona vuol dire almeno 35 gradi e umidità superiore al 65% ... insomma, per farla breve: un'afa tremenda!
Venerdì pomeriggio ci siamo salvati andando in piscina e il giorno dopo abbiamo colto al volo la scusa del gran caldo per fare un bel giretto in montagna.
Le idee erano molte, ma alla fine ha vinto quella suggerita dal nonno dei bambini in viaggio con noi e non avremo mai parole a sufficienza per ringraziarlo del piccolo angolo di paradiso che ci ha fatto scoprire.
Il Lago di Calaita fa parte del gruppo del Lagorai e si trova oltre i 1.600 metri, in provincia di Trento.
Personalmente non ne avevo mai sentito parlare e, una volta a casa, ho dovuto cercarlo nella mappa per capire in quale angolo d'Italia mi ero deliziosamente persa.
Qui non ci si può arrivare per caso. La strada finisce a pochi metri dal lago e regala fin da subito una vista mozzafiato sul gruppo delle Pale di San Martino.
Siamo saliti fin qua su in cerca di aria fresca e cielo limpido, ma la giornata ci ha regalato un sacco di altre belle sorprese ...

A cominciare dalle mucche al pascolo, che hanno allietato parte della nostra passeggiata con il loro concerto di campanacci. Le abbiamo ritrovate a fine giornata nella loro pulitissima (!!!) stalla, proprio all'ora della mungitura serale: operazione che ha scatenato l'entusiasmo di tutti i nostri piccoli contadini.
 L'incontro con un pescatore ha acceso la curiosità di grandi e piccini. Ma l'idea di una mattinata intera di paziente attesa in riva al lago per avere poi solo due belle trote, supera decisamente le nostre capacità di silenziosa immobilità.
 La passeggiata nel bosco è invece quello che ci vuole per farci volare con la fantasia al Bosco dei Cento Acri. Eccoci così a naso in su a cercare api e alverari, gufi e palloncini, sognando le nuove possibili avventure del nostro amico Winnie the Pooh.
I profumi del sottobosco sono inebrianti e il canto di mille uccellini fa da colonna sonora alle nostre risate. Rincorriamo farfalle, che poi si posano sulle nostre scarpe. Ammiriamo gli sforzi di formiche giganti, intente a far provviste per l'inverno. Lasciamo a un millepiedi il piacere di scalare il braccio del nostro amichetto. Accarezziamo del muschio morbidissimo, progettando già il presepe che verrà.
Facciamo pic-nic in un angolo ombroso del sottobosco e in pochi minuti (e mille bricciole) intorno a noi è tutto un tripudio di formichine, api, calabroni, mosche e insetti di varie altre specie.
Ci sediamo nel prato e ogni filo d'erba, fiore o animaletto hanno mille storie da raccontarci, basta saperle ascoltare andando a lezione dai sensi di un bambino.
Ci arrischiamo a scendere scalzi lungo le rocce di un piccolo ruscello di montagna e ...
... ahhh!!! la sensazione è bellissima!!!
Proprio quella pace e quella frescura che eravamo venuti a cercare ...

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