22/11/11

Stage Nazionale Makotokai 2011

Che dire???
So già che non troverò mai le parole adatte per descrivere le emozioni e le intimissime sensazioni provate in questi due giorni trascorsi a Lignano per lo Stage Nazionale di Tai Chi Chuan organizzato dall'Associazione Makotokai Karate Do, di cui sono membra da un paio d'anni.

E' stata un'esperienza a dir poco unica ed entusiasmante.
Oltre a tutti i benefici di concedersi un paio di giorni tutti per sè coltivando una propria passione personale, questo week-end mi ha dato modo di conoscere delle persone davvero speciali.
A cominciare dal Maestro Paolo Bolaffio (di cui avevo tanto sentito parlare) e del Maestro Michele, che in poche ore (beh! 12 ore di allenamento in un giorno e mezzo forse non sono poi così "poche") sono riusciti a far emergere in me una carica di energia di cui sento ancora i benefici effetti.

Non meno speciali sono state le persone con cui ho condiviso questa fantastica esperienza. E non mi riferisco solo ai compagni abituali di allenamento, che ho avuto così modo di conoscere meglio, ma anche agli allievi delle altre Scuole di Arti Marziali.
Perchè uno stage nazionale dà modo di praticare Tai Chi a stretto contatto con persone provenienti un po' da tutta Italia, che frequentano altre scuole, che praticano altri stili, che hanno una lunga carriera alle spalle o hanno cominciato solo da pochi mesi, che seguono maestri diversi, che hanno cinture di tutti i colori, ma che sono disposti a mettersi in gioco e a condividere la loro tecnica, le loro conoscenze, i loro dubbi, le loro perplessità e le loro emozioni con tutti gli altri.

Riuscite ad immaginarvi una giornata e mezza trascorsa a provare e riprovare, per un numero infinito di volte, poco più di una decina di mosse ripetute a un tempo da rallentatore?
Che noia, starete pensando ...
A meno che non siate anche voi dei praticanti di Tai Chi e riusciate quindi a comprenderne al volo il valore.
Non è questa la sede e non ho intenzione di convincervi ora della validità di praticare un'arte marziale interna, ma provate solo a immaginare cosa possa voler dire mettere tutto a tacere (il vostro io, i vostri pensieri, i mille impegni delle vostre giornate) per 48 ore e potersi concentrare sulla ripetizione di pochi semplici (all'apparenza!) movimenti fino ad arrivare a cogliere la parte più intima del vostro essere, a percepire parti del vostro corpo di cui ignoravate fino a quel momento l'esistenza, di provare sensazioni (ma mi sa che non è forse questa la parola giusta per descrivere quello che vi si muove dentro) ogni volta diverse.
Il tutto davanti a una pineta immersa nelle timide nebbie novembrine ...

Mi fermo qui e non vado oltre, perchè fin dall'inizio sapevo che non avrei trovato le parole per descrivere l'indescrivibile. Però ho voluto ugualmente lasciare una traccia di questa mia prima esperienza e condividerla con chi di voi ha orecchie per intendere

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